UNA CASA, LA MIA CASA
Giovanni: questo libro lo so leggere anch’io,
anche se sono piccolo per leggere ma grande qui alla scuola d’infanzia, l’anno
prossimo vado a scuola, so però leggere i nomi dei miei amici sui loro
bicchieri.
Vicino ad ogni disegno del libro ci sono
tante scritte una anche in giapponese. Noi avevamo un amico all’asilo Wataru
veniva dal Giappone poi è tornato a casa sua, ma anche in Giappone le case sono
come qua a Milano?
Nel libro ci sono molti disegni fatti con
la matita rossa e quella nera. Alla fine del libro puoi fare anche dei disegni.
Noi ci siamo passati il libro e abbiamo raccontato quello che c’è sulle pagine
e gira gira abbiamo finito di leggere il libro.
Giulia: una casa disegnata prima di essere
abitata, è un contorno. Poi quando la finisco avrà la porta, le finestre e i
fiori. Sul campanello metterò anche il nome del mio coniglio, anche lui vivrà
in questa casa.
Mattia: se disegni una casa puoi farlo come
vuoi se è la tua, se è per un amico gli devi chiedere come la vuole.
Matteo:la casa la dipingo di bianco così
posso aggiungerci altri disegni, come questo disegno, la casa è diventata una
faccia, il tetto la fronte e i capelli, i lati della casa sono diventate le
orecchie e le fondamenta il mento.
NE SONO IL CUSTODE
Emma Giulia: vuol dire che la
proteggo, infatti il papà quando usciamo controlla che la porta sia sempre
chiusa. La mia casa è come la mia mamma, mi aspetta, mi coccola, mi fa
addormentare. Il disegno di questa pagina sembra un gatto-gufo gigante che si
tiene stretto la casa.
Rodrigo: la casa è come una caffettiera,
buffa quest’idea. La mia casa è anche di mia sorella, ma noi il caffè non lo
beviamo, siamo piccoli. La mia mamma però ci ha dato il latte e ora la
caffettiera dà il caffè a lei.
MI PROTEGGE QUANDO PIOVE:
Fulvio: quando piove l’acqua non entra
in casa, per fortuna, il tetto è come un ombrello.
LA GUARDO DI NOTTE:
Federico: io di notte dormo ma
prima di addormentarmi mi guardo intorno e poi sogno. Forse è la casa che
guarda me. In questa pagina c’è una civetta anche lei guarda la casa? Ma se non
c’è un bosco vicino a casa mia allora vuol dire che la civetta è un fantasmino?.
RITORNO VOLENTIERI DA LEI:
Margherita: a me piace tornare a
casa perché li c’è il mio fratellino e la mia mamma, quando faccio la nanna
all’asilo poi sono felice di tornare alla mia casa. Altrimenti vado alla una e
viene papà a prendermi e insieme torniamo a casa.
QUI SONO L’ANIMA:
Lorenzo: cos’è l’anima? Secondo
me l’anima è una cosa come il cuore, sono vicini di casa. Allora anch’io sono
l’anima di casa mia e anche Federica mia sorella, anche se lei è grande. Ma
anche i grandi hanno l’anima? Se diventi grande l’anima ti passa?
LE DANZO ATTORNO:
Tommaso: ma anche se sei un maschio? Io preferisco correre. Oppure faccio
come fa Matteo ballo il rap, così con le verticali e le capriole.
Edoardo: io gioco a casa mia, come faccio a
giocare davanti a lei? Posso correre intorno a tutta la casa e vedere quanti
passi faccio. Quando vado a casa chiedo a mio fratello Federico se vuole fare
questo gioco.
QUI SOPRA ANNUSO LA LUNA:
Emma: ma io non abito vicino al
tetto abito in un altro piano, il gatto del disegno riesce ad annusare la luna
perché sa camminare sul tetto. Che profumo ha la luna? Forse sa di biscotto o
di budino? Non lo so. Secondo te Gaia? Secondo me sa di budino.
Giovanni e Michelangelo: si è vero perché
io e mio fratello eravamo dei semini prima di essere dei bambini. La casa è
come la pancia della mia mamma dove sono cresciuti i semini.
TRA NOI C’è IL VENTO:
Alessia: quando c’è il vento è
bello guardare fuori dalla finestra e vedere le cose che si muovono.
Margherita: se c’è il vento metto il cappello, poi sto attenta a non volare
anch’io, poi la mamma e il papà come fanno a ritrovarmi.
i bambini e le bambine della scuola d'infanzia