17 maggio 2013

CURATORI IN ERBA


I Curatori in erba, 
sabato 11 maggio hanno aperto 








Vi raccontiamo Mostrami VI 
dal punto dei vista 
dei curatori in erba.


NARRAZIONE DELLA MOSTRA A CURA DI 
SOFIA G, SOFIA B, OLIVIERO, FEDERICO E GAIA.


Sofia G: la mostra è in una sala con dei quadri che rappresentano il corpo umano e ci sono anche delle sculture, il soffitto è altissimo. Abbastanza strano come museo. A me piacciono la storia e la geografia.


Sofia B: Un dipinto è una figura che rappresenta la verità o la fantasia. A me piace la geografia.

Oliviero: a me piace la scienza e la filosofia un po’. 

Sofia G: ma cos’è la “filostrofia”?


Sofia B: è un manichino con il corpo di ferro e con un cuore finto, il cuore ha la forma del cuore. Il corpo è arrugginito perché sono passati tanti anni. L’opera è stata fatta guardando una persona e hanno sentito il suo battito cardiaco con lo stetoscopio, il cuore fa così tu tu tu. Anche i piedi sono arrugginiti, con dei fiori che sanno di rugiada, c’è anche un uccellino che aspetta di volare. 
Questo quadro per me si chiama “IL CUORE CON IL PUNTO DI DOMANDA”.



Sofia G: una signora tiene le mani così per prendere una farfalla che vuole volare via, la signora ha lo smalto nero e qualche goccia è finita sulla tela, la farfalla ha dei bellissimi colori. Chiamerò questo quadro “PRENDI FARFALLA”.



Oliviero: io prendo appunti dove sono una penna e un foglio?

 

Sofia B: in questo quadro c’è un’esplosione di lava, ci sono i colori rossi, neri e marroni, tre vulcani hanno fatto andare fuori dalla tela montagne di colori.  Il pittore ha messo solo una sigla per non rovinare il quadro.  Il titolo di questo quadro è “ LA FINE DEL MONDO”.

Oliviero: in uno di questi quadri ci sono una cascata e una zanna di tigre che difende il suo cucciolo e fa cosi:
- ruggisce
- azzanna
- graffia
- prepara a cena il cattivo.
Bisogna avere coraggio per affrontare una tigre. 

Sofia B: per avere coraggio bisogna affrontare le cose di cui si ha paura.

Sofia G: per me sono mappe, si quelle del cuore e del cervello come le vene.

Federico: c’è rosso che spicca, rosso come il sangue. Per fare l’artista non serve saper disegnare. 

Gaia: a me piace disegnare.



Sofia G: c’è una gabbietta con delle farfalle che sono scappate per un colpo di vento, il vento suona fr fr fr, fischia. Le farfalle quando volano non fanno rumore, la signora ha i capelli sfumati che arrivano quasi in cielo. Il quadro lo chiamo “LA FUGA DELLE FARFALLE”


Federico: sapete, l’arte si può fare anche sule radiografie. 

Sofia B: strani questi colori e queste figure di sculture, lo chiamo “L’ANIAMA DEI COLORI”.

Sofia G: io quando ero nella pancia della mamma mi hanno fatto una fotografia come questa. 

Oliviero: io quando ero nella pancia della mamma, lei mangiava le polpette poi mi cadevano in testa a me. 

Sofia B: quando ero nella pancia già facevo dei sogni.



Sofia G: una donna con quattro braccia e quattro figlie, tutte hanno i capelli rossi come i miei. C’è il vento e i capelli si spostano, essere figlia vuol dire essere di una persona. Vicino a loro ci sono nuvole che si muovono, forse domani pioverà. 

Gaia: il vento ha un colore strano ma che odore ha? 

Sofia B: dipende da dove soffia. L’opera si chiama “Rossi come me”.



I curatori hanno regalato due opere realizzate la mattina ai ragazzi di MostraMi.




Leggete anche l'intervista dei Curatori in erba a Sandro Aglialoro
organizzatore di MostraMI.



Alla prossima curatori!

15 maggio 2013

MUSICISTI IN ERBA



Marco 5 anni, 
Alessandro 4 e mezzo, 
Alice 3, 
Irene 2 e mezzo, 
Valentina 2 e mezzo
sono i curatori in erba che il 
sono stati ospiti allo

SPAZIO CONTEMPO, via della Braida 1, Milano

1…2…3… BRAZIL OUTRA VEZ
KAL DOS SANTOS  - Voce e percussioni
ROSSELLA CAZZANIGA – basso, chitarra e cavaquinho
DANIELE LONGO – tastiere e pianoforte


Lo spazio contempo è un po’ nascosto all’interno di un cortile tra via Orti e viale Caldara. Bambini e genitori sono arrivati alla spicciolata, sotto un forte temporale.

Entrando, l’atmosfera è accogliente e le luci morbide. 
Cecilia, restauratrice  e “padrona di casa”, ci accoglie accompagnata da un simpatico gatto che sembra essersi appena svegliato. Ci ha riservato delle seggioline colorate in prima fila, con uno speciale segnaposto per i bambini… una caramella!

Aspettiamo che arrivino tutti, verso le 19.30 il posto è strapieno. La presenza delle persone e l’attesa della musica si fa palpabile… i bimbi si girano spesso per cercare lo sguardo dei genitori, seduti una o due file dietro. 

Ci guardiamo intorno: nella stanza ci sono oggetti strani: valigie d’altri tempi, rotoli di stoffe colorate, una rete del letto con le molle di ferro, tanti libri …

Paola, educatrice dal sorriso spontaneo, assiste al concerto con noi e, in veste non ufficiale,  supporta questa nostra incursione musicale con la sua presenza rassicurante. E’ seduta su una grande poltrona di velluto rosso vicinissima al pianoforte…ci fa le foto e mi aiuta a “contenere” l’entusiasmo di Valentina e Irene che è a dir poco esplosivo…

Valentina guardando il pianoforte: « hai visto la pianola grande?».

Marco che ha portato un piccolo cagnolino di plastica « anche il cagnolino ascolta la musica, lo metto qui» lo appoggia su un cajon e intervista curioso il tastierista.

“che cos’è questo? (Cajon)…è un cestino?  C’è un buco, ci posso mettere le carte delle caramelle? È una panchettina per sedersi? Anche io a casa ho una tastiera però piccola. E’ rossa e gialla. Quella invece è tutta nera, devi dipingerla, le gambe però le devi lasciare nere".
Marco è un vulcano di domande!
«C’è una batteria da suonare con le mani, perché quell’altra la si suona con le bacchettine che sono due!»

Irene tiene il posto per Alice che non è ancora arrivata «qui ci sta Alice», intanto le tiene la caramella in mano...
«Cos’è quello?» mi porta a vedere le “chimes-campane tubolari”…«in asilo noi le abbiamo e sono blu».

Irene e Valentina hanno un volantino con l’immagine di una chitarra  «è una chitarra!anche il mio ha una chitarra».


I musicisti entrano in scena uno alla volta, come in processione accompagnati dalla registrazione di un canto sacro sul quale (dal vivo) si sente la voce del cantante.

Irene aggrotta le sopracciglia quando Kal comincia a cantare, batte le mani e fa « ooooooooooooo» cercando di intonare la stessa nota grave.


Il cantante e percussionista agita una lastra di metallo che produce un rumore come di tuono e suona un tubo attorcigliato.

I curatori sono tutti presi dalla musica: Valentina agita il volantino che ha in mano imitando il gesto di Kal con la lastra di metallo, Marco muove la testa sulla pulsazione, Irene incita Valentina « balla balla!» in controtempo sul ritmo della musica.


Marco indicando le chimes «quel coso ce l’abbiamo anche noi in asilo!» «ci sono tre chitarre (basso, chitarra, cavaquinho)».
« ci sono tre musicisti adesso, prima ce n’erano solo due»… (infatti arrivato il tastierista).

Irene e Valentina  prese dal ritmo della musica, scuotono i capelli a destra e a sinistra, quando Marco inclina il cajon, appoggiandolo alla seggioliona, ottenendo una sonorità ancora maggiore e dice «voglio suonarlo così, che suona più forte!».

Kal invita il pubblico a unirsi al coro e a battere le mani…
A questo punto i bambini si sentono parte attiva del gruppo musicale e Marco commenta « io faccio le mani» ... però poi sbatte entrambi i piedi!

I curatori in erba si uniscono tutti a pestare sul cajon…










In una pausa in cui Kal stava introducendo una nuova canzone Marco ha esclamato « dai canta!», immediata la risposta di Kal  “Vai! Vai!”



I curatori in erba si sono trasformati in musicisti  in erba!

Grazie a Kal, Rossella e Daniele, Miriam, Paola e Cecilia