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22 maggio 2013
20 maggio 2013
17 maggio 2013
CURATORI IN ERBA
I Curatori in erba,
sabato 11 maggio hanno aperto
Vi raccontiamo
Mostrami VI
dal punto dei vista
dei curatori in erba.
NARRAZIONE DELLA MOSTRA A CURA DI
SOFIA G,
SOFIA B, OLIVIERO, FEDERICO E GAIA.
Sofia G: la mostra è in una sala con dei
quadri che rappresentano il corpo umano e ci sono anche delle sculture, il
soffitto è altissimo. Abbastanza strano come museo. A me piacciono la storia e
la geografia.
Sofia B: Un dipinto è una figura che
rappresenta la verità o la fantasia. A me piace la geografia.
Oliviero: a me piace la scienza e la filosofia
un po’.
Sofia G: ma cos’è la “filostrofia”?
Sofia B: è un manichino con il corpo di ferro
e con un cuore finto, il cuore ha la forma del cuore. Il corpo è arrugginito
perché sono passati tanti anni. L’opera è stata fatta guardando una persona e
hanno sentito il suo battito cardiaco con lo stetoscopio, il cuore fa così tu
tu tu. Anche i piedi sono arrugginiti, con dei fiori che sanno di rugiada, c’è
anche un uccellino che aspetta di volare.
Questo quadro per me si chiama “IL CUORE CON
IL PUNTO DI DOMANDA”.
Sofia G: una signora tiene le mani così per
prendere una farfalla che vuole volare via, la signora ha lo smalto nero e
qualche goccia è finita sulla tela, la farfalla ha dei bellissimi colori.
Chiamerò questo quadro “PRENDI FARFALLA”.
Oliviero: io prendo appunti dove sono una
penna e un foglio?
Sofia B: in questo quadro c’è un’esplosione di
lava, ci sono i colori rossi, neri e marroni, tre vulcani hanno fatto andare
fuori dalla tela montagne di colori.
Il pittore ha messo solo una sigla per non rovinare il quadro. Il titolo di questo quadro è “ LA FINE
DEL MONDO”.
Oliviero: in uno di questi quadri ci sono una
cascata e una zanna di tigre che difende il suo cucciolo e fa cosi:
- ruggisce
- azzanna
- graffia
- prepara a cena il cattivo.
Bisogna avere coraggio per affrontare una
tigre.
Sofia B: per avere coraggio bisogna affrontare le cose di cui si ha
paura.
Sofia G: per me sono mappe, si quelle del cuore
e del cervello come le vene.
Federico: c’è rosso che spicca, rosso come il
sangue. Per fare l’artista non serve saper disegnare.
Gaia: a me piace
disegnare.
Sofia G: c’è una gabbietta con delle farfalle che sono scappate per un colpo
di vento, il vento suona fr fr fr, fischia. Le farfalle quando volano non fanno
rumore, la signora ha i capelli sfumati che arrivano quasi in cielo. Il quadro
lo chiamo “LA FUGA DELLE FARFALLE”
Federico: sapete, l’arte si può fare anche sule
radiografie.
Sofia B: strani questi colori e queste figure di sculture, lo
chiamo “L’ANIAMA DEI COLORI”.
Sofia G: io quando ero nella pancia della mamma
mi hanno fatto una fotografia come questa.
Oliviero: io quando ero nella pancia
della mamma, lei mangiava le polpette poi mi cadevano in testa a me.
Sofia B: quando ero nella pancia già facevo dei sogni.
Sofia G: una donna con quattro braccia e
quattro figlie, tutte hanno i capelli rossi come i miei. C’è il vento e i
capelli si spostano, essere figlia vuol dire essere di una persona. Vicino a
loro ci sono nuvole che si muovono, forse domani pioverà.
Gaia: il vento ha un
colore strano ma che odore ha?
Sofia B: dipende da dove soffia. L’opera si
chiama “Rossi come me”.
15 maggio 2013
MUSICISTI IN ERBA
Marco 5 anni,
Alessandro 4 e mezzo,
Alice 3,
Irene 2 e mezzo,
Valentina 2 e mezzo
sono i curatori in erba che il
sono stati ospiti allo
SPAZIO
CONTEMPO, via della Braida 1, Milano
1…2…3…
BRAZIL OUTRA VEZ
KAL DOS
SANTOS - Voce e percussioni
ROSSELLA
CAZZANIGA – basso, chitarra e cavaquinho
DANIELE
LONGO – tastiere e pianoforte
Lo
spazio contempo è un po’ nascosto all’interno di un cortile tra via Orti e
viale Caldara. Bambini e genitori sono arrivati alla spicciolata, sotto un
forte temporale.
Entrando,
l’atmosfera è accogliente e le luci morbide.
Cecilia, restauratrice e “padrona di casa”, ci accoglie
accompagnata da un simpatico gatto che sembra essersi appena svegliato. Ci ha riservato delle seggioline
colorate in prima fila, con uno speciale segnaposto per i bambini… una
caramella!
Aspettiamo che arrivino tutti, verso le 19.30 il posto è strapieno. La presenza
delle persone e l’attesa della musica si fa palpabile… i bimbi si girano spesso
per cercare lo sguardo dei genitori, seduti una o due file dietro.
Ci guardiamo
intorno: nella stanza ci sono oggetti strani: valigie d’altri tempi, rotoli di
stoffe colorate, una rete del letto con le molle di ferro, tanti libri …
Paola,
educatrice dal sorriso spontaneo, assiste al concerto con noi e, in veste non
ufficiale, supporta questa nostra
incursione musicale con la sua presenza rassicurante. E’ seduta su una grande poltrona
di velluto rosso vicinissima al pianoforte…ci fa le foto e mi aiuta a
“contenere” l’entusiasmo di Valentina e Irene che è a dir poco esplosivo…
Valentina guardando il
pianoforte: « hai visto la pianola grande?».
Marco che ha
portato un piccolo cagnolino di plastica « anche il cagnolino ascolta la
musica, lo metto qui» lo appoggia su un cajon e intervista curioso il tastierista.
“che
cos’è questo? (Cajon)…è un cestino? C’è un buco, ci posso mettere le carte delle caramelle? È una
panchettina per sedersi? Anche io a casa ho una tastiera però piccola. E’ rossa
e gialla. Quella invece è tutta nera, devi dipingerla, le gambe però le devi
lasciare nere".
Marco è un vulcano di domande!
«C’è una batteria da suonare con le mani, perché quell’altra la si
suona con le bacchettine che sono due!»
Irene tiene il posto per Alice che non è ancora arrivata «qui ci sta Alice», intanto le tiene la
caramella in mano...
«Cos’è quello?» mi porta a vedere le “chimes-campane
tubolari”…«in asilo noi le abbiamo e sono blu».
Irene e Valentina hanno un volantino con l’immagine di una
chitarra «è una chitarra!anche
il mio ha una chitarra».
I musicisti entrano in scena uno alla volta, come in
processione accompagnati dalla registrazione di un canto sacro sul quale (dal
vivo) si sente la voce del cantante.
Il cantante e percussionista agita una lastra di metallo
che produce un rumore come di tuono e suona un tubo attorcigliato.
I curatori sono tutti presi dalla musica: Valentina agita il
volantino che ha in mano imitando il gesto di Kal con la lastra di metallo, Marco muove la testa
sulla pulsazione, Irene incita Valentina « balla balla!» in
controtempo sul ritmo della musica.
Marco indicando le chimes
«quel coso ce l’abbiamo anche noi in asilo!» «ci sono tre chitarre (basso,
chitarra, cavaquinho)».
« ci sono tre
musicisti adesso, prima ce n’erano solo due»… (infatti arrivato il
tastierista).
Irene e Valentina prese dal ritmo della musica, scuotono i capelli a destra e a sinistra, quando Marco inclina il cajon, appoggiandolo alla seggioliona, ottenendo una sonorità ancora maggiore e dice «voglio suonarlo così, che suona più
forte!».
Kal invita il pubblico a unirsi al coro e a battere le
mani…
A questo punto i bambini si sentono parte attiva del gruppo musicale e Marco commenta « io
faccio le mani» ... però poi sbatte entrambi i piedi!
I curatori in erba si uniscono tutti a pestare sul cajon…
In una pausa in cui
Kal stava introducendo una nuova canzone Marco
ha esclamato « dai canta!», immediata la risposta di Kal “Vai!
Vai!”
I curatori in erba si sono trasformati in musicisti in erba!
Grazie a Kal, Rossella e Daniele, Miriam, Paola e Cecilia
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