UN CANE NELLA TESTA
"Maestra! lo sai che ho un cane nella
testa?"
"Un cane nella testa?" dice la maestra,
con tono incuriosito.
Olivia è una bambina camaleontica,
Celeste è una maestra dalla chioma leonina e Angelo è un cane in cerca di
strane cucce.
Una mattina Olivia si sveglia molto
presto, si alza, si prepara per andare alla scuola materna quando sente un gran
fracasso, si guarda in giro ma nulla intorno a lei sembra mutato.
Allora si siede e prova a
concentrarsi, chiede a sua mamma se anche lei ha udito quel forte rumore,
quando all'improvviso Olivia sente: ”bau, bau, Olivia? Non
spaventarti, mi chiamo Angelo e ho deciso di fare la mia cuccia nella tua
testa, sempre se tu sei d’accordo”.
Olivia per nulla impaurita dalla
presenza di Angelo, gli risponde:”Angelo ora dobbiamo fare in fretta, siamo in
ritardo, la scuola tra un po’ chiude, su forza muoviamoci”.
Così Olivia, Angelo ed Emilia che è
la mamma di Olivia ed ora anche di Angelo salgono in macchina e vanno a scuola.
Durante la lezione di arte Olivia e
Angelo osservano le opere di Chagall, durante la lezione di musica suonano il
pianoforte poi insieme mangiano, schiacciano un pisolino e poi tornano a casa.
Il giorno seguente Celeste chiede ad
Olivia:”Come sta il cane che hai nella testa?” “Molto bene”, dice Olivia e aggiunge,
“perché maestra non provi tu a parlare con Angelo, guarda che è un gentil cane”.
”Oh santa polenta, ci parlo subito!”.
Celeste si avvicina alla testa di
Olivia e accenna un “Ciao Angelo, sono Celeste la maestra di Olivia, come si
sta nella testa di qualcun altro?”.
“Ah! buongiorno Celeste che piacere
parlare con lei, sto bene nella testa di Olivia, qui mi sento a casa e che
casa, oserei dire un albergo a 5 stelle. Infatti io faccio sempre la cuccia
nelle teste ”lumillate”.
Celeste rimane per un attimo un po’
perplessa, non conosce il significato della parola “lumillate” ed è molto
curiosa di sapere cosa rende, la testa di Olivia un albergo a 5 stelle ma visto
che deve incominciare la sua lezione di arte, decide di rimandare tutte le sue
curiosità al giorno dopo.
La giornata intanto trascorre tra un
quadro di Haring, una sinfonia di Bethoven, una lezione di inglese e tanti
giochi.
Una volta a casa Olivia e Angelo
ricevono la visita di un amico Leonardo detto Beo dagli amici del parco,
insieme fanno merenda e giocano, allora Olivia si avvicina a Beo e gli dice:”Beo
sai tenere un segreto?”, “certo che sì!” risponde Beo.
“Sai che ho un cane nella testa?”
“Come un cane nella testa?”
“Si Beo, si chiama Angelo e dice di
aver fatto la cuccia nella testa”.
“Che bello, anch’io ho un cane, si
chiama Pepe ma ha la cuccia in giardino”.
Beo torna a casa e prima di salire
dalla sua mamma, si ferma in giardino, guarda fisso negli occhi Pepe e gli
chiede: “Pepe perché tu non hai scelto di fare la cuccia nella mia testa come
Angelo?”, ma nulla Pepe sconsolato lo guarda e non dice nulla. Allora Beo si
avvina e dice a Pepe: ”Su Pepe fai il bravo, entra nella mia testa, o almeno
provaci”. Beo afferra Pepe e in tutti i modi cerca di farlo entrare nella sua
testa ma niente di niente, allora Beo decide di desistere dal suo intento e si
prepara per la cena.
Quando Beo torna a scuola chiede alla
maestra Celeste come si fa a far entrare un cane nella propria testa ma anche
Celeste non hai idea di come si possa fare, allora insieme aspettano l’arrivo di Olivia
e Angelo per chiedere a loro, come fare.
Olivia e Angelo finalmente arrivano a
scuola ad aspettarli con tanta ansia ci sono Beo e Celeste.
“Ciao Ragazzi, come va? Perché mi
guardate così? Che ho combinato?” chiede Olivia. “Noi vorremmo
sappereee come hai fatto a far entrare Angelo nella tua testa?”
“Ragazzi voi non ci crederete ma io
non ho fatto nulla, mi sono svegliata una mattina e Angelo si è accomodato da
solo nella mia testa, è vero Angelo?”
“Calma calma ragazzi”, dice Angelo, “vi
svelo io il mistero, ma per poterlo fare voi dovete aprire bene bene le
orecchie. Io vado a fare la cuccia nelle teste lumillate e a 5 stelle, cioè
nelle teste generose e dotate di ogni confort come occhi immaginali, anima
fantasiosa, cuore pulsante d’amore, mente vulcanica e orecchie predisposte all’ascolto”.
Beo allora chiede a Celeste: “Maestra
ma io come faccio ad avere tutte queste caratteristiche, aiutami!”. “Ma Beo”,
risponde Celeste, “tu queste 5 stelle le hai nella tua testa devi solo
sintonizzarle tutte sulla stessa lunghezza d’onda, aprire il tuo cuore e la tua
mente”.
Beo torna a casa, cena con i suoi
genitori e insieme prima di andare a letto leggono una storia e dopo poco si
addormenta, verso le tre del mattino Beo si sveglia e sente una voce che lo
chiama. “Beo sono Pepe, scusa se ti sveglio ma volevo dirti che nella tua testa
si sta proprio bene, scusa se non ci sono entrato prima ma non sono stato in
grado di sentire quanto sei speciale ma Angelo mi ha aiutato a capirlo ed ora
mi sa che non ci esco più di qua”.
Insieme continuano a dormire fino al
suono della sveglia.
La sveglia suona anche a casa di
Olivia e Celeste che di corsa vanno a scuola.
Durante la lezione di arte Olivia e
Beo chiedono alla maestra perché lei non avesse un cane nella testa.
A questo punto Angelo chiede ad
Olivia di poter parlare con Celeste: “Maestra Angelo ti deve dire una cosa”,
dimmi Angelo, “Signora maestra Lei in verità un cane, quando era piccola ce l’aveva
nella testa ma con il passare del tempo lo ha fatto addormentare, e forse è
arrivato il momento di svegliare il can che dorme, maestra si dia da fare!”.
Messaggio ricevuto ragazzi!
Durante una sera d’estate Celeste,
mentre era in montagna e stava ammirando il cielo stellato sopra la sua testa,
sente “che dormita che ho fatto!”, dice Birka.
“Che gioia risentirti!”, risponde
Celeste, “su forza abbiamo perso troppo tempo. Diamoci da fare”.
Un racconto di Emanuela Torri