28 marzo 2013

RACCONTAMI UNA STORIA

Che strano uccellino 

Opera prima - Menzione al Bologna Ragazzi Award 2012. 
Dalle motivazioni della giuria: 
"Questo testo trionfa, letteralmente, 
per l'innovativa capacità di sorprendere
 - sempre - ogni tipo di fruitore".


Fulvio: questo libro è molto bello, racconta la storia di un uccellino, a me non sembra strano è solo invisibile. 
Ma non è invisibile a noi, è invisibile agli altri animali. Io lo vedo, vedo un becco e un occhio. 
C’era chi lo prendeva in giro, ma santa polenta se lui vuole vestirsi di trasparente! 
Belli i disegni, c’è tanto verde e dei bei colori.


Lorenzo: perché lo prendevano in giro se ne andò, che tristezza... Anch’io quando mi arrabbio vado via, ma non scappo da casa, cambio solo stanza. 
A volte piango, mi arrabbio, poi mi passa.


Matteo: poi incontra un magnifico uccello, tutto rosso con la cresta e le piume colorate, sembra quasi un piccolo pavone, ma non si accorge di lui.
Forse l’uccellino doveva usare la sua voce o le parole con l’uccello rosso per farsi riconoscere.



Emma: l’uccello va in giro per il mondo e raccoglie le cose colorate che gli piacciono, dal cielo piovono anche i tesori come una strana foglia-piuma. 
Fa una collezione, anche noi a scuola facciamo i laboratori delle collezioni.

Mattia: tutta la sua collezione di vestiti se l’è messa addosso, che bello sembra un uccello-giardino.

Margherita: tutti lo vedevano così vestito, anche una volpe rossa quando lo aveva visto voleva togliergli tutte le sue nuove piume, ma l’uccellino scappa perché si vedevano solo le piume ma lui no. E' un furbacchione.


Giulia: dopo che la volpe non era riuscita ad acchiappare l’uccellino, lui continua il suo viaggio per il mondo.
Gli frullava in testa un’altra idea. 
Ma si dice che le idee ti frullano, ti ballano, ti... inizia con la b lo dice sempre la mia mamma.... ti ba ba ba, balenano?!
E' una parola da grandi.

Giovanni: aveva capito che lui era trasparente (N.d.R. invisibile) per cui poteva nascondere ad esempio un suo amico topino da un gatto e scappare insieme. L’uccellino era diventato amico di tanti animali perché era generoso, è nato trasparente. Anch’io quando faccio le marachelle voglio diventare trasparente così la mamma sgrida solo mio fratello Michelangelo, scherzo!!!


26 marzo 2013

RACCONTAMI UNA STORIA


BICE SPECIALE

IN VIAGGIO CON IL VENTO

MIRIAM KOCH






GIOVANNI E GIULIA: che strano libro, è rettangolare, sembra un album quello delle fotografie. È un libro con dei disegni bellissimi, le pagine con le parole sono del colore della spiaggia, del prato verde, del cielo azzurro. 

Bice è una pecora a strisce bianche e rosse, non cambia mai vestito per tutta la storia anche il faro della spiaggia di Bice è a strisce. 

Poi c’è il vento uscito da una bottiglia che accarezza le pagine e trasporta Bice in posti nuovi insieme al suo amico gabbiano. 

Alla fine a Bice le viene la nostalgia e vuole tornare a casa sua.

Dopo aver letto il libro abbiamo fatto un laboratorio dove i nostri collage venivano accarezzati dal vento e cambiavano colore, abbiamo anche fatto finta di trovare sulla spiaggia dei tesori. 











EMMA GIULIA: Bice abita al Nord, su una spiaggia, che bello com’è fortunata Bice. 
C’è anche un faro, quello che aiuta i marinai a tornare a casa. Bice non si chiama solo Bice ma anche Speciale, forse è il suo cognome.

MATTEO: Bice ha un amico gabbiano ma non c’è scritto come si chiama, posso chiamarlo Carletto? Carletto e Bice scoprono una bottiglia con un foglio arrotolato dentro, chissà cosa ci sarà scritto? Magari è una mappa oppure sono “le istruzioni” per la caccia al tesoro. 



FULVIO: dalla bottiglia esce un vento, Bice e il gabbiano guardano cosa succede. Il vento trasporta i due amici in un viaggio, ma non con la fantasia veramente, perché se giri pagina vedi Bice su una nave dove ci sono dei sacchi con scritto spezie e coffee, caffè in inglese. Io il caffè non l’ho mai assaggiato ma so che ha un buon profumo.

LORENZO: davvero Bice e il gabbiano stanno viaggiando e passeggiano in un mercato dove c’è anche un serpente e dei sacchi con le farine e dei semini.
Poi Bice viaggia nel deserto con dei cammelli, lì fa molto caldo, come fa Bice con tutto quel pelo? 
Intanto quel curiosone del gabbiano spia cosa c’è in una tenda.
Ragazzi sapete che nel deserto non ci sono le case ma le tende. Io lo so perchè il mio papà è egiziano, come il mio cognome.







MARGHERITA: poi Bice arriva in una foresta dove le goccioline d’acqua fanno un concerto. Sapete come si fa un concerto di acqua? Si ascolta con le orecchie tirate.







ALICE: Bice, il gabbiano e il vento arrivano dove fa freddo, dove ti si congelano le orecchie e dove puoi diventare un ghiacciolo. Brrrrrr. 
Adesso Bice vuole tornare a casa sua, le è venuta la mancanza? 
Si quella cose che ti viene nel cuore, che ti pizzica la gola. Ma Bice c’è l’ha una mamma pecora?

SASHA: il vento riporta a casa Bice e il gabbiano, li riporta sulla loro spiaggia. Sono contenti come quando rivedo la mia mamma e Federico.



GIULIA: se trovo una bottiglia con una mappa la voglio aprire anch’io, magari mi porta in Australia così vado a trovare la mia amica Kaolin.

21 marzo 2013

CURATORI IN ERBA

Sapete dove andiamo oggi?


per l'inaugurazione 
della mostra fotografica di 
Filippo Armellin


poi vi facciamo sapere se ci è piaciuta...


20 marzo 2013

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA FELICITA'


20 marzo 

Giornata Internazionale della Felicità
Indetta dall’Assemblea Generale Onu


«La felicità e il benessere sono obiettivi universali e devono essere riconosciuti come tali dalla politica pubblica come anche la necessità di un approccio più aperto, equo e bilanciato a una crescita economica che promuova uno sviluppo sostenibile, la cancellazione della povertà e la felicità di tutte le persone».